
Inizia un lavoro entusiasmante
Liberarsi del pesante condizionamento che ci procura la forma, vuota e perversa, dei partiti tradizionali costituisce uno sforzo non banale. È molto più facile che a prevalere sia la repulsione verso di essi, il rifiuto dell’idea che la partecipazione politica possa ancora svilupparsi per mezzo di questi strumenti. È anche per questo che la ricerca e la pratica attuazione del metodo democratico sono rimaste sempre al palo, su una strada che ancora nessuno ha mai imboccato.
Tuttavia, se si supera questa iniziale resistenza, si scopre, in realtà, che essa è il solo impedimento che ci frena lungo un percorso che è del tutto privo di altri ostacoli. Un percorso che è, sostanzialmente, una strada libera, completamente sgombra, dove possiamo sprigionare tutta la nostra immaginazione. Ed è tempo di iniziare a farlo: è tempo, cioè, di metterci a studiare, di metterci a creare; è tempo di liberare un po’ la fantasia, quel tanto che basta a far vibrare nuovamente la nostra passione e a superare la rassegnazione.
Sul nostro sito è in allestimento la sezione (l’abbiamo chiamata APPUNTI) dove raccoglieremo idee, spunti, riflessioni per muovere i primi passi verso la costruzione di un modello inedito di partecipazione democratica. Ovviamente questo mandato, per una consona esecuzione, richiederà un apposito consesso la cui costituzione è ancora prematura. Ma non abbiamo resistito alla tentazione di mettere sul piatto, fin d’ora, qualche ingrediente.
A farci aprire subito il “cantiere” è la necessità, soprattutto, di tracciare una direzione e indicare i traguardi fondamentali di questo lavoro. Il primo dei quali è certamente quello di giungere a escogitare nuovi meccanismi per una più autentica selezione della rappresentanza politica. Che non è sufficiente, certo, per sperimentare una forma compiuta di organizzazione democratica. Ma affinché questa forma possa essere davvero inedita, oltre che efficace, lo sforzo prioritario è proprio quello di sciogliere il nodo cruciale dei meccanismi di selezione, interni e verso l’esterno.
Sappiamo già che molte idee e proposte che pubblicheremo saranno giudicate velleitarie, oppure poco credibili. Non ha molta importanza. Perché esse costituiscono, anzitutto, un modo per non rimanere fermi, per non arrestarsi di fronte alla realtà, quale essa è, ma provare a cambiarla. D’altro canto: la ricerca non è monopolio delle scienze, così come l’intuizione è, spesso, il prodotto non tanto di perizia o esperienza ma di volontà, impegno e determinazione. E noi questo mettiamo in gioco: nessuno di noi ha competenze specifiche ma solo un’infinita passione.
Siamo ansiosi di iniziare e siamo aperti al concorso di chiunque vorrà cimentarsi, individualmente o in gruppo, nella riflessione, nella ricerca, nell'elaborazione di contenuti. Non è necessario predisporre un paper scientifico, benché lo recepiremmo molto volentieri; è necessaria, semmai, un po’ di creatività.
L’ambito naturale di ricerca è quello procedurale, che è un ambito, per vocazione, adatto al lavoro creativo e ricco di soluzioni.
Tutto può avere valenza propositiva: anche semplici riflessioni, considerazioni, suggerimenti oppure critiche, anche quelle saranno utili e gradite. Perché più grande è il fine, più grande deve essere l’umiltà. E il fine è certamente ambizioso: è quello di perseguire, e non solo dichiarare, la nostra aspirazione democratica, dimostrando che è possibile costruire, e non solo invocare, una politica nuova.